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15 dicembre 2012

Altre prescrizioni proteggi-ambiente per la Pedemontana

Mettono già le mani avanti, la APV può allagarsi (il 60% del tratto in trincea è ad elevato rischio idraulico) prevedono addirittura SEMAFORI MULTIMEDIALI per regolamentare il traffico in caso di allagamento
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PROCEDURA VIA. “Sì” in Regione, si va a Roma
Nel tratto tra Breganze e Marostica individuati edifici a rischio rumore compreso l'asilo Diesel
 


Nuovo parere favorevole di compatibilità ambientale, in Regione, per la Via-Valutazione di impatto ambientale, per due lotti della Pedemontana veneta. La Regione, chiudendo un iter pubblico iniziato ad agosto, ha approvato il parere con prescrizioni della commissione Via nazionale per un mini-tratto trevigiano (San Zenone-Riese) e il tratto lungo 9,5 chilometri che va da Breganze a Marostica, con i caselli di Breganze e di Pianezze-Mason, ponti sui torrenti Laverda e Chiavon, 2 gallerie artificiali. 

Viene previsto il trattamento delle prime piogge che cadono sull'asfalto, a protezione delle falde. Si riduce invece (ci sono nuovi tratti in trincea) il bisogno di barriere anti-rumore lungo la superstrada, ma si raccomanda di farle trasparenti per «consentire la visuale del paesaggio». Emergono sette edifici per cui sarà probabilmente necessario prevedere altre protezioni anti-rumore, compreso forse (va verificato) l'asilo aziendale della Diesel a Breganze. 

Si dovrà inoltre garantire che il progetto di nuovo alveo del torrente Chiavone non crei situazioni di maggiore pericolo idraulico: le rive dovranno anche essere realizzate in modo da evitare erosioni, pur con opere di “ingegneria naturalistica”. La Pedemontana lungo il tracciato dovrà anche essere dotata di portali multimediali, con semafori blocca-traffico in caso di «allagamenti dei tratti in trincea o delle gallerie artificiali». 

Dovrà inoltre essere redatto un «piano di intervento specifico, concordato con Arpav, in caso di incidenti che coinvolgano mezzi con prodotti infiammabili/tossici o inquinanti, con particolare attenzione all'impatto» su corsi d'acqua e suolo. Inoltre nel caso si vada a mettere mano a zone definibili come “bosco” dovranno esserne create altre come compensazione. Data la presenza di fauna, la superstrada sarà dotata di “attraversamenti faunistici” «idonei al numero e alla taglia degli animali selvatici presenti nell'area». Ora si dovrà andare alla procedura Via nazionale del Ministero.  

Il Giornale di Vicenza
14/12/2012

 

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